E’ notte, è autunno, non ho sonno. Guadagno il divano e comincio a suonare. Non so suonare la chitarra, non sono un compositore, ma combinare note senza un tempo, senza un pubblico, senza un palcoscenico, con la possibilità di ripetere infinite volte un passaggio finché non suona meglio, magari non bene in senso assoluto, è una delle cose che mi fa sentire vivo. Mi chiedo spesso se qualcuno ascolterà mai questi frammenti notturni, ma alla fine lo faccio per me: voglio sentire vibrare le note nell’aria: già flebili in partenza, dopo un secondo non ci sono più.
Buonanotte.